Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani (Antonio Gramsci)

mercoledì 30 novembre 2011

vieni avanti, cretino!

In questi giorni i Fratelli De Rege della sinistra italiana (PD e SEL) raccolgono firme per la concessione della cittadinanza a chi, seppur da genitori stranieri, è comunque nato nel nostro paese.

Ottima iniziativa, che però pecca di intempestività in un momento in cui ben altri temi di agitazione e mobilitazione dovrebbero occupare le agende dei militanti.

Anzi, diciamocelo francamente, tirar fuori tale questione negli attuali frangenti è un errore madornale, che dimostra ancora una volta – per chi ha ancora bisogno di dimostrazioni – che le due varianti della nostrana sinistra moderata, oltre a non saper fare politica, non sanno neanche più fare propaganda.

Questa bella pensata, infatti, non produrrà neppure una frazione decimale di consenso, rischierà, anzi, di ridurlo.

Nelle fabbriche, dove alle endemiche avvisaglie di delocalizzazione, al continuo ricorso alla cassa integrazione e all’estensione selvaggia del precariato, si aggiunge la minaccia di semplificate procedure dei licenziamento, di dissoluzione del regime contrattuale e di messa in mora dei diritti e delle tutele sindacali, questa trovata, che snobba il terreno della realtà, per addentrarsi nel simbolico, non può che acuire il senso di abbandono che gli operai oggi avvertono.

Non ci sarà da stupirsi, dunque, se in quell’ambiente, dove serpeggia l’angoscia, si ritesserà di nuovo quel velo, pur lacerato nelle ultime fasi del governo Berlusconi, che ancora una volta renderà credibili le lusinghe della Lega, sapientemente atteggiata alla messa in scena di una finta, ma dura, opposizione.

E tra gli stessi immigrati, la proposta solleverà ben poco entusiasmo, essendo per loro – i più deboli tra i deboli – del tutto evidente che oggi occorrono tutele e sostegno ai padri, se si vogliono davvero crescere quei cittadini di domani di cui si parla.

Quanto a quelli, e son tanti, che, delusi dal governo Prodi, sono passati, armi e bagagli, all’astensionismo, non uno, dicasi uno, considererà pensabile il ricredersi, di fronte a questa sfrontata riedizione dell’immonda tattica di allora.

Perché deviare le attenzioni dai propositi dei banchieri internazionali (Monti o Padoa Schioppa, che dir si voglia), per indirizzarle su temi di etica liberal, è un trucco che può funzionare una volta sola (neppure Zapatero ci riprova).

Resta da chiedersi come mai i due partiti, non ancora del tutto nelle mani di Matteo Renzi, si comportino già come se fossero guidati da un cretino.

La risposta sta nell’intenzione di proseguire nella definizione di un proprio, comune, ceto di riferimento.

Entrambi si rivolgono a una versione (peggiorata) della borghesia, denominata società civile, la risposta di sinistra al populismo di destra della gente.

Esente da drammatici problemi economici, la società civile propugna una società dove abbiano pieno diritto di cittadinanza le più stravaganti bizzarrie sovrastrutturali, ma in cui la struttura non muti.

Inutile dire che questi borghesi dalla mentalità avanzata, in equilibrio schizofrenico tra il culto delle identità e quello della differenza, considerano obsoleto il tema dell’uguaglianza.

Rispetto agli altri residui della loro classe, che – per completo disfacimento – sono approdati a una trasandata anomia relativistica, questi illuminati sono degli autentici rompicoglioni.

Snobbando il simpatico semianalfabetismo dei loro pari, si nutrono infatti della lettura di bollettini consortili dove, col metodo con cui Peter Kolosimo dimostrava l’esistenza dei marziani, si approda a terribili verità scientifiche, atte a delineare una compiuta Weltanschauung.

Di conseguenza, associano al comportamento libertario su alcuni temi, la propensione ad esigere una legiferazione da stato etico , riguardo ad altri.

Sono, in sostanza, gli unici borghesi degni di questo nome, convinti, come sono, di essere gli unici detentori di verità e arbitri del lecito e dell’illecito.

E in quanto tali sono i legittimi eredi della borghesia clericale e fascistoide dell’Italia del 900, di cui hanno rovesciato come un calzino le tesi, lasciandone immutato il metodo.

Questo spiega perché molto elettorato popolare li rifiuti a lume di naso.

Adesso, però, è venuto il momento di fare chiarezza e di non permettere più che il nemico marci alla nostra testa.

Non c’è bisogno di sinistra, c’è bisogno di comunismo.

giovedì 24 novembre 2011

non è la crocerossa


Piace agli idioti immaginarsi che i padroni siano tali in virtù di straordinarie capacità e competenze. Del fatto che i loro beni siano, in realtà, frutto di eredità e che il capitale originario, accumulato dai fondatori delle dinastie, abbia generalmente radici criminali, non se ne curano,

L'importante è mostrarsene devoti, per scacciar gratis un po' di puzzo di miseria e continuare la tradizione nazionale, che prevede la plebe al posto del popolo.
E dunque eccoli, puntuali al sondaggio, a far voti per governi guidati da Montezemolo e Marcegaglia, delle cui attività industriali sanno poco e niente.
Nato dai sacrifici, anche estremi, dei lavoratori e dalle loro lotte generose di guerra e dopoguerra, il Partito Democratico avverte con particolare urgenza lo stimolo ad affrancarsi da una storia poco chic e non nasconde il suo entusiasmo per l'ipotesi, magari peregrina e/o truffaldina, di avere una banca.
Nell'attesa, si accontenta di quelle degli altri e strepita in prima fila per acclamare come salvatore della patria ogni banchiere disponibile, con una predilezione per quelli centrali.
Ogni qualvolta spunta la possibilità di un governo presieduto dal governatore pro tempore di Bankitalia, la responsabile compagine di Bersani si piscia addosso per l'eccitazione.
Non essendo più il partito di Togliatti, e neppure quello di Berlinguer, i parlamentari del PD si trovano esentati, non solo dall'obbligo di versare al partito gran parte dei propri emolumenti, ma anche da quello di studiare, col risultato che, di solito, di ciò di cui parlano non sanno un beato cazzo.
Di conseguenza molti di loro parlano della Banca d'Italia come di un ente super partes, per intenderci come l'arbitro nel calcio.
Ma gli arbitri del calcio non sono di proprietà delle squadre, e quando Moggi ha cercato di comprarseli, si è trovato da ridire.
La Banca d'Italia, invece, è proprio di proprietà degli istituti su cui dovrebbe vigilare.
Ne diamo l'elenco completo, che non era difficile da trovare, lo pubblica proprio Bankitalia.

Ente, quote, voti in consiglio

Intesa Sanpaolo S.p.A. 91.035 50

UniCredit S.p.A. 66.342 50

Assicurazioni Generali S.p.A. 19.000 42

Cassa di Risparmio in Bologna S.p.A. 18.602 41

INPS 15.000 34

Banca Carige S.p.A. - Cassa di Risparmio di Genova e Imperia 11.869 27

Banca Nazionale del Lavoro S.p.A. 8.500 21

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. 7.500 19

Cassa di Risparmio di Biella e Vercelli S.p.A. 6.300 16

Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza S.p.A. 6.094 16

Cassa di Risparmio di Firenze S.p.A. 5.656 15

Fondiaria - SAI S.p.A. 4.000 12

Allianz Società per Azioni 4.000 12

Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno S.p.A. 3.668 11

Cassa di Risparmio del Veneto S.p.A. 3.610 11

Cassa di Risparmio di Asti S.p.A. 2.800 9

Cassa di Risparmio di Venezia S.p.A. 2.626 9

Banca delle Marche S.p.A. 2.459 8

INAIL 2.000 8

Milano Assicurazioni 2.000 8

Cassa di Risparmio del Friuli Venezia Giulia S.p.A. (CARIFVG S.P.A.) 1.869 7

Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia S.p.A. 1.126 6

Cassa di Risparmio di Ferrara S.p.A. 949 5

Cassa di Risparmio di Alessandria S.p.A. 873 5

Cassa di Risparmio di Ravenna S.p.A. 769 5

Banca Regionale Europea S.p.A. 759 5

Cassa di Risparmio di Fossano S.p.A. 750 5

Banca Popolare di Vicenza S.c.p.A. 687 5

Cassa di Risparmio di Cesena S.p.A. 675 5

Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno S.p.A. 653 5

Cassa di Risparmio di S. Miniato S.p.A. 652 5

Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna S.p.A. 605 5

Banca Carime S.p.A. 500 5

Società Reale Mutua Assicurazioni 500 5

Cassa di Risparmio di Fabriano e Cupramontana S.p.A. 480 4

Cassa di Risparmio di Terni e Narni S.p.A. 463 4

Cassa di Risparmio di Rimini S.p.A. - CARIM 393 3

Cassa di Risparmio di Bolzano S.p.A. 377 3

Cassa di Risparmio di Bra S.p.A. 329 3

Cassa di Risparmio di Foligno S.p.A. 315 3

Cassa di Risparmio di Cento S.p.A. 311 3

CARISPAQ - Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila S.p.A. 300 3

Cassa di Risparmio della Spezia S.p.A. 266 2

Cassa di Risparmio della Provincia di Viterbo S.p.A. 251 2

Cassa di Risparmio di Orvieto S.p.A. 237 2

Cassa di Risparmio di Città di Castello S.p.A. 228 2

Banca Cassa di Risparmio di Savigliano S.p.A. 200 2

Cassa di Risparmio di Volterra S.p.A. 194 1

Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti S.p.A. 151 1

Banca Popolare dell’Emilia Romagna S.c. 130 1

Cassa di Risparmio di Fermo S.p.A. 130 1

Cassa di Risparmio di Savona S.p.A. 123 1

TERCAS - Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo S.p.A. 115 1

Cassa di Risparmio di Civitavecchia S.p.A. 111 1

CARIFANO - Cassa di Risparmio di Fano S.p.A. 101 1

Cassa di Risparmio di Carrara S.p.A. 101 1

CARILO - Cassa di Risparmio di Loreto S.p.A. 100 1

Cassa di Risparmio di Spoleto S.p.A. 100 1

Cassa di Risparmio della Repubblica di S. Marino S.p.A. 36 –

Banca CARIPE S.p.A. 8 –

Banca Monte Parma S.p.A. 8 –

Cassa di Risparmio di Rieti S.p.A. 8 –

Cassa di Risparmio di Saluzzo S.p.A. 4 –

Banca del Monte di Lucca S.p.A. 2 –

TOTALI 300.000 539

sabato 19 novembre 2011

la dittaura della finanza internazionale

Per molto tempo ci siamo illusi che la P2 di Licio Gelli fosse una degenerazione tutta italiana e che si iscrivesse nel delirio di una tarda nostalgia.
In realtà era un'operazione d'avanguardia e di respiro internazionale.
La P2 era il reparto d'assalto di un esercito potente, la finanza internazionale.
Finito il lavoro più sporco, e messo da parte l'ultimo gerarca piduista, la massoneria in doppiopetto può ora prendere in mano le leve del potere.

http://giuseppe-veronica.blogspot.com/p/lirresistibile-ascesa-di-mario-monti-co.html

giovedì 17 novembre 2011

immagini

Tutte le contraddizioni della realtà si riflettono inesorabilmente nell'opera d'arte.
Nelle passeggiate in una pinacoteca di provincia ci si imbatte in luci ed ombre della storia del 900.
 

LE PASSEGGIATE ALLA GIANNONI
SI SONO TRASFERITE:

domenica 13 novembre 2011

segnalazione


Già prima di Berlusconi, in Italia, era preferibile avere un bel culo, piuttosto che un buon cervello.
Su panta rei si rammentano alcuni episodi che confermano il fatto che nel nostro Paese è assolutamente inutile, se non dannoso, essere un genio.

NANI SULLE SPALLE DI NANI

http://errimatt.blogspot.com/p/nani-sulle-spalle-di-nani.html


martedì 8 novembre 2011


Ci sono immagini che ci danno fastidio.
È questione di sensibilità d'animo o dipende da
un'analisi superficiale?
È sintomo di un positivo atteggiamento sociale
o di
un rigore morale ondivago?
A PROPOSITO DI UN IMMAGINE FASTIDIOSA

http://errimatt.blogspot.com/p/proposito-di-unimmagine-fastidiosa.html

domenica 6 novembre 2011

NO DEBITO

Il Coordinamento nazionale "No Debito", nella sua riunione del 27 ottobre ha prodotto un documento che riproduciamo. Per leggere il report della riunione del Coordinamento vai alla pagina notizie