Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani (Antonio Gramsci)

giovedì 8 gennaio 2015

Un altro libro revisionista e antistorico

Nel mese di novembre ho partecipato a Robecchetto con Induno alla presentazione di un libro dal titolo: “SU QUELLA CHE FU LA RESISTENZA (1943-1948) partigiani e patrioti” i cui autori erano Giuseppe Leoni e Alessandro Maiocchi.

Già dal periodo in cui viene collocata la Resistenza fino al 1948! mi sono venuti dei dubbi, senza dimenticare i due autori: il Maiocchi che si attribuisce una miriade di azioni partigiane senza naturalmente fornire alcuna documentazione, e poi il Leoni noto per aver scritto la tesi di laurea sulla figura del fascista Ezio Maria Gray e un libro “Fascisti, partigiani, repubblichini nel castanese – la seconda linea gotica”.

Un libro, quello presentato, che nel descrivere molti fatti già ben conosciuti e documentati in molti libri scritti da studiosi della Resistenza si sottolinea che la “Resistenza fu Guerra Civile”, che “dopo la Liberazione ci fu una mattanza, non solo di fascisti ma anche di partigiani non comunisti”. Si parla di partigiani e repubblichini “animati da un odio viscerale tale che, cambiato di pelle, è ancora presente nella lotta politica dei nostri giorni”.

Si accusa i partiti della sinistra storica di aver “dato un’interpretazione monumentale della Resistenza impedendo un’analisi storica e i distinguo tra i due antifascismi in campo: liberaldemocratico e comunista”.

Nel dopoguerra si ritorna a parlare delle “stragi rosse” e non manca l’argomento foibe senza minimamente parlare dei crimini fascisti in Jugoslavia durante tutto il periodo della loro dominazione.

Nella bibliografia, si accreditano le falsità di un Pisanò e naturalmente del Pansa.

Il libro in questione si inserisce nel filone del revisionismo storico e che non ha nulla da insegnarci.

Senza dilungarmi oltre chi vuole conoscere la storia, quella vera e non romanzata o usata in senso anticomunista non ha bisogno di questi libri (stampati e sponsorizzati dalla Fondazione dell’industriale Canziani e distribuiti gratuitamente a tutti), basta andare presso gli Istituti Storici o alla Casa della Resistenza.

Personalmente sono intervenuto durante la serata di presentazione contestando l’impostazione, il contenuto antistorico e le finalità dell’operazione, intervento che ha riscosso il sostegno dei compagni delle sezioni ANPI presenti. Va pure ricordato che i due autori, volutamente, non hanno invitato l’ANPI!

Con questa breve nota ho sentito il dovere di segnalare ai compagni antifascisti contenuti e finalità dell’operazione e naturalmente l’inutilità dell’acquisto (c’è chi lo sta proponendo a 25 euro!).



Piero Beldì

Associazione Culturale Stella Alpina

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