quando,
nell'esasperazione determinata da una politica di classe
estremamente odiosa, resa ancora
più invisa dal suo esser travestita da tecnica neutrale,
ci si lascia andare a qualche truculenta nostalgia di un recente
passato, mutandola in cruento auspicio per l'avvenire, c'è sempre
il cretino della compagnia ad avvertirci serioso che con certe
cose non si scherza.
se
poi, per burlarsi della sua coglionaggine, si insiste nella
provocazione improvvisando una semiseria apologia di reato, il
bamba, infervorato, ricorre ad un argomento principe: vani furono
sempre i conati dei tirannicidi e consorti, perché sempre un
padrone succede ad un padrone, un papa a un papa e un re ad un re.
il
ragionamento non fa una grinza, è più che persuasivo. ma ecco,
che una zanzara si posa avida sulla mano del nostro mentore,
intenzionata a suggere una modesta porzione del suo sangue.
invano,
gli ricordi che a una zanzara succederà sempre un'altra zanzara
... ciak! egli l'ha già spiaccicata (e ne è soddisfatto).
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Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani (Antonio Gramsci)
sabato 25 agosto 2012
inutilità dell'omicidio politico
domenica 8 luglio 2012
giovedì 5 luglio 2012
mercoledì 4 luglio 2012
martedì 3 luglio 2012
giovedì 28 giugno 2012
non lamentatevi se piove, potrebbe piovere merda
pensavamo che con questo ignobile tirapiedi dei padroni il ministero del lavoro avesse toccato il fondo.
poi è arrivata questa:
non c'è limite al peggio.
mercoledì 27 giugno 2012
irreversibilità
l'egemonia
piccolo-borghese a sinistra fa si che si moltiplichino i soloni
che predicano sull' irreversibilità dell'euro e dell'unione
europea (un sistema di regole all'ombra della BCE).
il
loro punto di vista, inutile dirlo, è quello di chi ha
qualcosa da perdere, a loro fa comodo pensare che tutti, anche
i più poveri, abbiano qualcosa da perdere.
sarà
davvero così? il fatto che si moltiplicano i suicidi tra i
disoccupati ci farebbe pensare di no, comunque il problema non è
questo.
il
problema è quello della credibilità dei comunisti.
se
il movimento nato per abolire lo stato di cose
presente subordina le sue scelte alla compatibilità col
sistema dell'euro, stiamo freschi.
la
questione va rovesciata: è il sistema dell' euro che deve essere
compatibile con l'impianto sociale delineato dalla nostra
costituzione.
ne
deriva una scelta forte, anche ideale, ma non ideologica: la
difesa della sovranità nazionale.
non
si può devolvere la sovranità nazionale a una banca, si
possono, invece, nazionalizzare le banche, i comunisti, almeno
questo, dovrebbero capirlo.
se
si ostineranno a non capirlo, lasceranno l'iniziativa a una destra
sociale, pronta a colmare quei vuoti che non possono esistere in
politica.
ancora
una volta rischia di realizzarsi il quadro storico favorevole a un
esito fascista: crisi del modello capitalista-corruzione del ceto
politico-velleitarismo impotente della sinistra.
bisogna
difendere la costituzione nata dalla resistenza anche, se occorre,
contro l'euro.
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