fu l'antipolitica a prendere la bastiglia nel luglio 1789, contro la politica degli stati generali?
fu l'antipolitica a dare l'assalto al palazzo d'inverno, nell'ottobre 1917, contro la politica di kerenskij?
fu l'antipolitica a fare la marcia su roma nell'ottobre 1922, contro la politica del governo facta?
in questo caso tutti i principali movimenti politici (liberalismo, comunismo e fascismo) sarebbero nati dall'antipolitica.
evitiamo di fare ricorso all'idiozia.
vengono momenti della storia in cui occorre fare un salto e opporre a una certa, e ormai esaurita, concezione della politica, una sua nuova concezione.
sono i momenti rivoluzionari imposti dal fallimento della struttura economica e finanziaria su cui si reggono le sovrastrutture politiche.
in questi momenti, se si vogliono evitare i disastri, si devono lasciar perdere le buone idee e concentrarsi sulle dinamiche di classe.
nel'79 la borghesia si impose all'aristocrazia, nel '17 il proletariato sconfisse la borghesia, nel '22 la borghesia vinse sul proletariato.
la situazione attuale è ormai insostenibile per ragioni strutturali e va superata. bisogna decidere chi deve vincere.
se dovesse imporsi la borghesia comincerebbe un lungo periodo di sostanziale, durissima dittatura in cui la guerra giocherebbe un ruolo strategico nella risoluzione della crisi economica.
i comunisti devono muoversi nella direzione del superamento dello stato di cose presenti e non per la loro conservazione.
il cavallo dell'antipolitica, ossia della politica contro l'attuale politica, va cavalcato, domato, indirizzato nella giusta direzione.
i comunisti non devono aver bisogno di finanziamenti da parte di uno stato che vogliono abbattere.
i dirigenti e i funzionari degli attuali partitini devono tornare ad agire e pensare come rivoluzionari di professione, oppure rassegnarsi, assieme alla cricca parlamentare, a trovarsi un altro mestiere.
se PRC e PCdI non si affrettano ad assumere una posizione facile, inequivoca e senza bizantinismi sulla questione del rispetto della volontà popolare espressa dal referendum sul finanziamento pubblico, molta base comunista, alle prossime elezioni, non solo voterà, ma farà propaganda per beppe grillo.