Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani (Antonio Gramsci)

venerdì 18 maggio 2012

i diecimila di genova

Genova. Oggi la città sarà invasa da almeno 10 mila persone che accoreranno per prendere parte alla manifestazione contro il terrorismo, organizzata dalle istituzioni, ovvero Comune, Provincia e Regione, dopo l’attentato all’amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi.
Queste, le previsioni di ieri, il consuntivo di oggi è un po' meno trionfale, ma c'è chi si accontenta:
In piazza circa tremila persone«Poteva esserci mento gente, sono soddisfatto e ho visto la piazza che mi auguravo»: così Burlando alla fine della manifestazione.



decisamente i tempi (e le circostanze) cambiano, ma stiamo parlando, pur sempre, di una città di 600.000 abitanti, una città, per intenderci, in cui il Partito Democratico, alle ultime elezioni politiche ha preso circa 160.000 voti, che assommati ai i 120.000 di Berlusconi, i 20.000 di Bossi e i13.000 di Casini, danno un bacino elettorale moderato di oltre 300.000 persone.
Solo l'uno per cento dei moderati genovesi si è dunque recato a manifestare (ma, in realtà molti di meno, perché in piazza c'erano anche - più realisti del re - SEL e FDS).
Se poi si dovesse fare un calcolo sull'età media dei partecipanti, il giudizio sarebbe sconfortante.
Evidentemente gli organizzatori della manifestazione non hanno avuto, come si suol dire, il polso della situazione. Ignorano, cioè, come la pensa la gente che, senza essere ovviamente favorevole a certi metodi, ritiene certe questioni estranee rispetto ai più pressanti problemi quotidiani.
Tale scollamento rispetto alle masse è foriero di disastri; i giornali esultarono per il bagno di folla milanese, in occasione del discorso di Mussolini al Teatro Lirico:


Ma siamo nel dicembre del 1944, il regime ha ancora quattro mesi di vita,




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